stagione teatrale – “Onomatopeicos” – “NU COCCIAMATTA: vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” di Remo Rapino – domenica 9 gennaio ore 11.00 e 21.15, Ospitale, Casa delle Associazioni, Paese alto di Grottammare
Un’altra perla per iniziare positivamente il nuovo anno con la rassegna teatrale ONOMATOPEICOS: IL VAGITO DELLA PAROLA, a cura dell’attore e regista Vincenzo Di Bonaventura, promossa all’Associazione Blow Up e con il patrocinio del Comune di Grottammare; la stagione teatrale (che si svilupperà fino a marzo 2022) è dedicata all’indagine delle radici ancestrali del suono e delle lingue dialettali. Domenica 9 gennaio 2021, presso l’Ospitale delle Associazioni (Grottammare Alta, via Palmaroli), come di consueto in doppia replica (matinée alle ore 11:00 e serale ore 21:15), Di Bonaventura proporrà “Nu Cocciamatte: vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, tratto dal romanzo di Remo Rapino, vincitore del Premio Campiello 2020, nonché nella dozzina del Premio Strega 2020 e finalista Premio Napoli 2020, sezione Narrativa.
Il protagonista, Liborio Bonfiglio, è “nu cocciamatte”, vale a dire il classico “strambo del paese”, un piccolo centro imprecisato dell’Italia centro-meridionale; nato nel 1926 e approssimandosi, ormai anziano, all’ora della dipartita, decide di raccontare ai posteri la sua vita ed il racconto diventa un fiume in piena di incredibile vitalità, che attraversa tutto il Novecento intrecciandosi con la Storia con la S maiuscola: di padre ignoto, orfano di madre in tenera età, dopo un’infanzia piena di stenti, Liborio rievoca il servizio militare in Friuli, la guerra, la ricerca di un lavoro da emigrante al nord, la fabbrica, l’impegno politico in difesa degli sfruttati e degli emarginati, fino alle dolorose esperienze del carcere e del manicomio e la malinconia della vecchiaia, da cui però trova ancora la forza e le energie per far deflagrare il suo tumultuoso, commovente, tragicomico racconto.
Il romanzo, che si è distinto tra l’altro per l’audacia e il virtuosismo dell’autore, Remo Rapino, nell’utilizzare una lingua scritta “inventata” e commista con il dialetto abruzzese, si fa corpo e voce nell’interpretazione solista dell’attore Vincenzo Di Bonaventura, quanto mai a suo agio nel riproporre sonorità dialettali miste delle zone tra Teramo, Chieti e Pescara, per offrire al pubblico un’esperienza teatrale unica, esilarante e coinvolgente, che prende le mosse da un gioiello della letteratura contemporanea per rievocare storie, vissuti, esperienze dal sapore antico e universale.
Prenotate, non mancate!
Ingresso gratuito con tessera-abbonamento F.I.C. 2021-2022 (euro 10) che potrà essere sottoscritta all’ingresso degli appuntamenti o presso la libreria “Nave Cervo” in via Volturno a San Benedetto del Tronto. L’ingresso è consentito solo con green pass e mascherina che dovrà essere indossata per tutta la permanenza in sala. E’ possibile prenotare all’indirizzo dibonaventura50@gmail.com