Offidacinemaperto: 4° film – L’ULTIMO TERRESTRE di Gian Alfonso Pacinotti detto “Gipi” – lunedì 3 agosto, ore 21.15
Prosegue con successo la rassegna, OFFIDA CINEMAPERTO – percorsi nel cinema contemporaneo, giunta ormai alla sedicesima edizione, dedicata al grande cinema internazionale e ideata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Offida insieme all’Associazione Culturale Blow Up di Grottammare.
Il nuovo spazio per le proiezioni è il parcheggio antistante la meravigliosa chiesa di Santa Maria della Rocca.
La mascherina è obbligatoria per accedere in “sala” e si potrà togliere una volta raggiunto il proprio posto. Si consigliano maglioni e giubbini per proteggersi dal fresco e la prenotazione all’indirizzo cultura@comune.offida.ap.it. L’ingresso è gratuito e in caso di maltempo la proiezione si svolgerà al Teatro Serpente Aureo.
Il quarto film in programma, lunedì 3 agosto alle ore 21.15, è una chicca da non perdere, L’ULTIMO TERRESTRE esordio al cinema di Gian Alfonso Pacinotti detto “Gipi”, il grande illustratore e fumettista italiano. La storia è tratta dalla raccolta di racconti “Nessuno mi farà del male” di Giacomo Monti.
Gli alieni stanno per invadere la Terra, l’hanno annunciato pure i Governi. Ma la notizia non entusiasma nessuno. Arrivati gli extraterrestri, trovano un Paese stanco e disilluso, in una crisi economica conclamata e gravissima. Le reazioni delle persone alla loro venuta vanno da quella razzista a strampalate interpretazioni mistico-religiose. In questo ambito si trascina tra Pontedera e Tirrenia la vita monotona di Luca Bertacci, un uomo che, abbandonato dalla madre quando era piccolo, è cresciuto nell’odio per le donne, si è consumato nella diffidenza e, soprattutto, nell’incapacità di provare sentimenti per chiunque. Ma l’arrivo degli extraterrestri cambia ogni prospettiva. Ricco delle interpretazioni di Roberto Herlitska e Luca Marinelli, il film è secondo il Morandini “uno dei meno prevedibili e più spiazzanti prodotti del cinema italiano, specialmente nella scelta dei paesaggi (fotografia di Vladan Radovic), emblemi di un Paese in crisi soprattutto morale.”