Edipo Re di Sofocle tre serate a cura di Vincenzo Di Bonaventura e degli allievi dell’officina teatrale “La macchina Attoriale” 1-2-3 agosto – ore 21.30 Ruderi del Castello al Paese Alto di Grottammare
A conclusione dell’Officina Teatrale “La macchina attoriale”, il maestro Vincenzo Di Bonaventura e i suoi allievi propongono tre serate dedicate al’Edipo Re di Sofocle: da martedì 1° agosto a giovedì 3 agosto alle ore 21.30, presso i ruderi del Castello al Paese Alto di Grottammare, con ingresso libero. L’iniziativa è promossa dal TeatrLaboratorium “Aikot27”, dall’Associazione Culturale Blow Up e dal Comune di Grottammare. Come afferma Vincenzo Di Bonaventura: “In questa messa in scena dell’Edipo c’è una volontà di recupero delle lingua parlata dal mondo – col suo patrimonio di intuito e di parametri relazionali – che lo stile italiano decantato a teatro non attua mai. Un testo di 2500 anni fa in cui Sofocle ci dispone a costruire un progetto di indagine che consiste nella ricerca di un assassino, si avvale di tutta una serie precisa di domande infiltrate e inquisitorie che molto ricordano una qualsiasi interrogazione di indagine attuale. In scena i rapporti tra le persone non sono assolutamnete dissimili da quelli che oggi usiamo nella strada negli istituti e nella politica. Quando il teatro dominante lavora solo con gli stili preconfezionati trascurando la portata teatrale che spesso adombra le più felici intuizioni del linguaggio contemporaneo, svalorizza testi meravigliosi come l’Edipo. La linea drammaturgica scelta dal gruppo teatrale guidato dal maestro Vincenzo Di Bonaventura questa volta vuole recuperare la vastità dei suoni dei metabolismi, dei dialetti, delle eredità territoriali che il teatro, specie quando affronta i classici, trascura in modo inesorabile per ragioni di potere, di tradizione, di stile e di nulla. L’Edipo Re è uno spettacolo che vuole testimoniare e riesaminare il meraviglioso patrimonio oppresso e compromesso della lingua parlata, con la straordinaria tradizione di suoni e di intuiti che possiedono da 1000 anni appena il volgare e il trobadorico che con la lingua di Dante e Boccaccio si sono affacciati alla divulgazione possibile. Cancellazione degli stili, eliminazione totale della recitazione scenica preparata o presagita con evidente richiesta di esaltare la potenza della lingua familiare, popolare, cronachista, incidentale. Un Edipo non rivoluzionario ma “evoluzionario” che si accorda con il tempo con lo spazio e con la vita. Di tutti.” Le tre serate presenteranno tre variazioni sul tema attorno all’Edipo Re, variazioni che si costruiranno a partire dall’interazione forte con il pubblico presente e che si baseranno dunque sulla sorpresa e sulla improvvisazione.